mercoledì 30 aprile 2008

Naba Deddah El Meki membro del gruppo di Gjijimat denuncia le pratiche del Polisario







"La deviazione degli aiuti umanitari è sistematica"

Naba Deddah El Meki membro del gruppo di Gjijimat ed ex-responsabile della distribuzione degli aiuti umanitari nei campi di Tindouf, spiega ad oggi il Marocco come Polisario, in collusione perfetta con il potere algerino, deviava gli aiuti umanitari destinati soprattutto ai sequestrati.

ALM: Cosa avviene realmente nei campi di Tindouf?

Naba Deddah El Meki

durante tutto questo periodo, ho esercitato varie funzioni: responsabile dell'Ufficio della gioventù, che insegna e caporale.

La situazione è semplicemente catastrofica, la direzione del Polisario approfitta del conflitto mentre la maggioranza dei sequestrati vive nella necessità e la necessità assolute.

Peggio ancora, quest'ultimi sono diventati uno strumento per sollecitare la carità delle ONGS internazionali.

ALM: Come la direzione del Polisario riesce ad ottenere gli aiuti umanitari?

Naba Deddah El Meki:

Ricorreva ad una descrizione effrayante della situazione nei campi, ad ottenere aiuti, e che sono successivamente deviati dei loro obiettivi iniziali.

Questa direzione procede alla distribuzione di una piccola parte di questi aiuti, mentre il resto è trasportato verso la Mauritania, l'Algeria, ed il Mali, a essere rivenduta sul mercato nero.

Il momento è venuto di illuminare l'opinione pubblica internazionale sulla destinazione reale degli aiuti umanitari che non fanno che arricchire maggiormente i ricchi del Polisario a scapito dei sequestrati.

I membri più influenti del fronte hanno oggi conti che si quantificano in milioni di dollari nelle banche europee, come pure delle residenze luxueuses in Algeria, Spagna e Mauritania.

ALM: Quali argomentazioni potreste fare valere di provare la deviazione degli aiuti?

Naba Deddah El Meki: Gli esempi sono multipli. Una volta arrivati sul posto, i rappresentanti delle ONGS internazionali chiedono di incontrare quelli a che gli aiuti dovranno essere destinati.

I responsabili del Polisario li mettono in contatto con giovani donne, ancora secondarie, ma che si fanno passare per madri di famiglie, che si compongono di sei membri o più. Queste ragazze sono scelte fra quelle che sono vicine ai membri della direzione del fronte.

A volte, persone esercitano su esse delle pressioni per garantire il loro silenzio.

Gli Algerini sono anche associati a quest'operazioni di frode, e posso garantirli che annualmente 200 a 300 caravani che trasportano aiuti (giochi di bambini, strati, profumi) offerti da ONGS spagnole, una volta arrivate Algeria, sono ricondotte verso depositi di alcuni uomini potenti delle informazioni algerine, in intelligenza perfetta con la direzione del Polisario.

ALM: Potreste citare come esempio operazioni di deviazione di cui siete stati pilota?

Naba Deddah El Meki:

C'è l'affare dello scanner medico offerto alla popolazione di Tindouf da un'ONG svizzera, e che è stato trasportato quindi rivenduto in Mauritania, da un alto responsabile del Polisario. Membri di questa ONG erano venuti in seguito ad installarla, ma non la hanno trovata.

Lo scanner era scomparso. Ansiosi all'idea che questo scandalo nuoccia alla loro immagine dinanzi all'opinione pubblica internazionale, i dirigenti del Polisario hanno spedito una truppa dell'esercito a Zouerate in Mauritania per recuperare lo scanner e riportarlo ai campi.

C'è anche il caso di un'ONG italiana, che ha finanziato la costruzione di un ospedale per uno miliardo e 400 milioni di dinar algerini. Era un vero scandalo.

In occasione della sua inaugurazione, gli italiani sono stati colpiti di vedere che l'ospedale non corrispondeva a ciò che doveva essere fatto, hanno compreso che i loro fondi sono stati deviati del loro obiettivo, per essere versati sui conti di alcuni membri della direzione del Polisario.

Quest'operazione di frode è stata condotta da Bouchraya Bayoun, che è oggi rappresentante del Polisario in Spagna.

ALM: Come rimediare a questa situazione? Le ONGS internazionali devono prendersi la loro responsabilità. Devono procedere con esse stesse alla distribuzione di quest'aiuti a aventi diritti, o sospenderli aspettando di istituire meccanismi di controllo per garantirsi della loro destinazione.

Naba Deddah El Meki:

La direzione del Polisario ha sviluppato tutto uno sistema che gli permette di mascherare la realtà, ed indurre in errore i mass media stranieri, come il fatto di gonfiare il numero delle persone vivo nei campi, che non supera le 50 mille persone, e che Polisario pretende di essere intorno a 200.000.

Intervista dal quotidiano :" Aujourd'hui Le Maroc"


Fonti:

Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com

Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com

Il portale dello sviluppo sociale nella regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com

Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com

martedì 26 febbraio 2008

La risoluzione del Consiglio di Sicurezza conforta gli sforzi del Marocco (stampa nazionale)
15/08/2007


La stampa nazionale sottolinea, mercoledì, che la risoluzione, adottata lunedì dal Consiglio di Sicurezza sul Sahara conforta gli sforzi del Marocco volti a trovare una soluzione politica a questo conflitto.



I giornali, che rilevano che l'offensiva diplomatica marocchina comincia a dare i suoi frutti, aggiungono che questa nuova risoluzione costituisce una nuova vittoria per gli sforzi del Marocco nella direzione di mettere definitivamente un termine a questo conflitto artificioso.



“L'Opinion” scrive che "la volontà mostrata dal Marocco per chiarire la situazione nel Sahara e la sua determinazione a smascherare quelli che cercano con tutti i mezzi di ostacolare una soluzione politica pattuita, hanno finito per dare i loro frutti."



Il giornale, che mette in evidenza il sostegno della comunità internazionale all’iniziativa marocchina, sottolinea che questo sostegno si è manifestato al livello del Consiglio di Sicurezza dell'ONU" che "prende così atto con soddisfazione dell'iniziativa marocchina relativa all'autonomia interna delle province del Sud."



"Si tratta dunque di una nuova tappa nel processo di risoluzione del dossier, e di un approccio innovativo che costituisce una rottura col passato e seppellisce in modo irreversibile i piani Baker ed altre proposte fatte per giungere ad una soluzione reciprocamente accettata", considera l'editorialista.



“L'Economiste” indica, da parte sua, che "la risoluzione del Consiglio di Sicurezza sul Sahara costituisce un punto positivo per il Marocco", aggiungendo che il Consiglio prende in considerazione la proposta marocchina poiché raccomanda "la negoziazione diretta senza condizioni preliminari e si congratula degli sforzi seri e credibili del Marocco."



“Le Matin du Sahara et du Maghreb”, che saluta la conferma da parte della comunità internazionale del progetto marocchino di autonomia al Sahara, e del sostegno esplicito e solenne al suo progetto coraggioso ed innovativo, ha qualificato l'adozione da parte del Consiglio di Sicurezza di questa nuova risoluzione di "voto storico".



"Non ci sono parole abbastanza forti ed espressive per tradurre il sentimento di sollievo manifestato all'indomani del voto all'unanimità di una risoluzione da parte del Consiglio di Sicurezza che incoraggia l’applicazione di una soluzione politica nel Sahara", scrive l'editorialista, che aggiunge che "il Marocco si rallegra che la comunità mondiale abbia potuto prendere infine per conto proprio una proposta giudiziosa, coraggiosa ed innovatrice."



"Se il Marocco si congratula della giustezza di una risoluzione, è per farne miglior appello ai suoi avversari, esortarli con insistenza che non c’è altra via verso la pace che la negoziazione ed il dialogo virtuosi, liberati dalla costrizione dogmatica, portatori delle speranze dei popoli della regione, che mobilitino, infine, a delle cause nobili", indica “Le Matin du Sahara e du Maghreb”.



Per “Aujourd'hui le Maroc”, "è incontestabile che nell'affare del Sahara si volta pagina. Andiamo verso l'autonomia, e attraverso i negoziati."



"La risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, salutando in modo esplicito gli sforzi seri e credibili del Marocco, ha dato l’imprimatur dell’ONU al nostro piano di autonomia e l'ha eretto a quadro esclusivo di negoziato", aggiunge il quotidiano.



La pubblicazione rileva che “valutando l'approccio marocchino per il suo giusto valore, la comunità internazionale ha deciso di afferrare questa opportunità storica per chiudere oramai questo dossier considerato come ‘inutile e parassita’ sul piano geostrategico."



"La scelta della pace, della sicurezza regionale e di un Magreb integrato costituito di regioni autonome gestite democraticamente si è imposto di fronte alle vecchie lune del passato", prosegue il giornale, sottolineando che "la scelta del Marocco offre oramai il migliore futuro possibile ai popoli della regione, che legittimamente lo meritano".



“Al Ahdat Al Maghribiya” scrive che l'offensiva diplomatica intelligente condotta dal Marocco comincia a dare i suoi frutti dopo l'adozione del Consiglio di Sicurezza di una nuova risoluzione sul Sahara, sottolineando che "l'iniziativa marocchina è la soluzione adeguata per uscire dall’impasse e risolvere questo conflitto che è durato troppo".



“Al Ittihad Al Ichtiraki” rileva, da parte sua, che la comunità internazionale ha portato un sostegno chiaro all’iniziativa marocchina per il negoziato di uno statuto di autonomia per la regione del Sahara al livello del Consiglio di Sicurezza che si è congratulato "degli sforzi seri e credibili" del Marocco per giungere ad una soluzione a questa questione.



Per quanto riguarda “Rissalate Al Oumma”, scrive che "la nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza sul Sahara consacra ufficialmente la rottura con il piano Baker, sepolto, e che è diventato soprattutto superato dopo l'adozione di risoluzioni dell’ONU che fanno appello alla ricerca di una soluzione politica pattuita.



Fonti:

Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com

Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com

Il portale dello sviluppo sociale nella regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com

Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com